Da sant’Agostino, che teneva il segno con il dito,
al Manzoni, passando dall’Arcimboldi,
fino ai nostri giorni con gli eBook:
la storia e le curiosità
di un oggetto caro a chi ama leggere.
DESCRIZIONE
Cosa usate per tenere il segno, quando momentaneamenteinterrompete la lettura di un libro? Avete mai prestato davvero attenzione a quell’oggetto (biglietto del tram, fiore essiccato, laccetto di seta…) che vi permette di ritrovare il punto in cui vi eravate fermati? Fra il segnalibro d’emergenza (come la classica e vituperata “orecchia”) e quelli pregiati, pensati come elementi da collezione, passa un mondo che non merita soltanto curiosità classificatoria, ma una considerazione che non è troppo definire filosofica; proprio con questo termine, infatti, l’autore – esperto degli aspetti paratestuali del libro – descrive il segnalibro come «un elemento filosofico prima ancora che materiale».Oltre alla puntualità della prospettiva storica, un ricco apparato di note e una nutrita bibliografia rendono questo saggio limpido e prezioso, mai pedante e tra i rarissimi contributi dedicati all’argomento.
Con segnalibro abbinato.
AUTORE: MASSIMO GATTA (Napoli, 1959) è bibliotecario dell’Università degli Studi del Molise e studioso di editoria del Novecento, tipografia privata e bibliografia. Ha collaborato al supplemento domenicale de «Il Sole 24 Ore», scrive su numerosi periodici di settore e per l’editore Palladino ha diretto la Collana “DAT – Documenti d’Arte Tipografica”. È inoltre direttore editoriale della casa editrice Biblohaus, specializzata in bibliografia e bibliofilia, e autore di circa 500 pubblicazioni.
Editore:
GRAPHE.IT EDIZIONI
Genere:
Storia
Pagine:
64
Pubblicazione:
2020
ISBN:
9788893720946