Sorrentino Mons. Domenico
Il Beato, Carlo Acutis parla ai giovani di oggi: “Tutti nascono come originali, molti muoiono come fotocopie”.
Papa Francesco, nell’esortazione apostolica post-sinodale dedicata ai giovani “Christus vivit”, porta l’esempio del venerabile Carlo Acutis, che, in modo creativo e geniale, “ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza”. Quanto Carlo può aiutare a parlare di Gesù ai ragazzi dell’era dei social network?
Carlo è un trascinatore. Specie dei giovani. È incredibile come, in poco tempo, sia ormai conosciuto in tutto il mondo. Proprio il suo essere un “nativo digitale”, con un grande talento per l’informatica, affascina. I giovani abituati a smanettare con i telefonini lo sentono uno di loro. Al tempo stesso, colgono la differenza. Hanno in Carlo un testimone di come si possa vivere nel mondo di internet senza esserne travolti, governando la rete e non subendola. Facendone anzi una rete di bontà, posta ad arginare quell’inondazione di negatività che purtroppo miete tante vittime. Internet, di per sé, è neutrale. Si presta al bene e al male. Carlo è un vero maestro di una rete del bene.
Il Papa, mettendo in guardia dal rischio dell’omologazione, frutto dei meccanismi del consumo e dello stordimento, ricorda una frase di Carlo: “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Quanto Carlo, nella sua breve vita, ha saputo, in modo originale, seguire la sua strada verso la santità?
L’originalità di Carlo è nella sua stessa santità. Il suo è un modo semplice, feriale, di fare il bene. Egli spiega così che la santità non è fatta di cose straordinarie. Giustamente mette in guardia dal rischio di arrendersi al “così fanno tutti”.
Il Vangelo non intrappola, non incatena, al contrario lascia che si sprigionino i desideri più profondi, quelli che hanno a che fare non con l’effimero, ma con l’eterno. I desideri che ci portano verso una vera libertà. E, dunque, ci fanno essere profondamente noi stessi, davvero “originali”, capaci di una vita bella, autentica, generosa.
Carlo amava dire: “Non io, ma Dio”. In un mondo che cerca di accantonare Dio e mettere noi, con il nostro smisurato ego, davanti a tutto, quanto un ragazzino morto a soli 15 anni insegna a tutti?
Impressionante la maturità spirituale di Carlo. La sua scelta radicale di Dio riecheggia quella di Francesco d’Assisi nell’atto della spogliazione: “Non più padre Pietro di Bernardone ma Padre nostro che sei nei cieli”. Francesco non aveva più nulla, ma aveva ormai frate sole, sora luna, sora acqua, frate focu… Aveva tutto, perché aveva Dio. Carlo, senza gesti clamorosi, fece altrettanto. Entrambi si spogliarono di sé e si riempirono di Dio. Oggi insieme, nel santuario della Spogliazione, si fanno educatori dei giovani, proponendo Gesù come segreto della vita
Editore:
EDIZIONI FRANCESCANE ITALIANE
Genere:
Classici
Pagine:
64
Pubblicazione:
2022
ISBN:
9788832235234