DESCRIZIONE
Il re d’oriente, Gioele, offre un grandioso banchetto cui partecipano personaggi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Le nozze si svolgono a Cana e il comportamento dei singoli convitati è in relazione con le caratteristiche evidenziate nella sacra Scrittura; a loro vengono offerte le vesti cenatorie, per partecipare degnamente al banchetto, e il loro intervento è sollecitato dal re in persona. Quando tutti (o quasi) hanno mangiato e bevuto, il sovrano, irritato dalla scoperta di un furto, ordina una spietata ricerca del colpevole. Esso viene identificato in Acar, figlio di Carmi, che è condannato a morte, ucciso e sepolto dai commensali stessi, che ritornano alle proprie case o «potremo dire al loro posto nelle sacre Scritture ». Si può parlare della Coena Cypriani come di un’opera che eredita la tradizione comica antica e la tramanda attraverso il filtro della cultura cristiana, in un contesto in cui la parola sacra ha acquistato una centralità significativa, anche quando si manifesta sotto l’aspetto della parodia.
l’AutORE
Secondo il parere di numerosi commentatori il testo Coena Cypriani è attribuibile a un autore tardo latino, fornito di buona cultura, come testimoniano non solo i rimandi, numerosi e dettagliati, al mondo biblico, ma anche la presenza di un lessico derivato dalla tradizione letteraria latina, in particolare dalla Naturalis historia di Plinio il vecchio. La rielaborazione più nota della Coena porta il nome di Giovanni Immonide, detto anche “Diacono”, personaggio identificato con un funzionario legato alla corte papale di Giovanni VIII; egli riprende, in trocaici ritmici, l’intreccio originale, arricchendolo di un prologo,
Editore:
SERVITIUM EDITRICE
Pagine:
84
Pubblicazione:
1999
ISBN:
9788881661015