Aa. Vv.
DESCRIZIONE
In un mondo e in una realtà sempre più minacciosi e angoscianti, le incoerenze, le minacce, i conflitti e un certo livello di barbarie e violenza possono apparire agli occhi dei nostri contemporanei come una mancanza di razionalità e saggezza, come un errore da correggere. Ecco che spontaneamente sembra sorgere l’idea di un dialogo possibile come via da seguire per risolvere i problemi e le opposizioni e abbracciare una certa saggezza. Quando A si scontra con B, c’è sempre un C pronto a suggerire: “Se invece di scontrarvi, dialogaste?”. Il dialogo sembra essere con una certa evidenza il miglior modo, quando possibile, di affrontare le situazioni anche meno piacevoli. Se solo le persone fossero abbastanza razionali per capirlo... Ma forse esso non rappresenta in maniera così chiara e semplice la panacea che vogliamo che sia. Dialogare significa già, per chi dialoga, accettare una norma, che spesso è la norma di uno dei due dialoganti. Il dialogo presuppone inoltre l’esistenza di una razionalità comune a tutti, che sottostà ai conflitti e agli scontri, che sia raggiungibile rispettando determinate condizioni. Anche questa convinzione, illusoria ma comprensibile, è lontana dal costituire una realtà e un’evidenza. Gli autori, lontani tra loro per età ma vicini per le posizioni filosofiche che sviluppano, tentano in questo breve saggio di analizzare in modo critico i limiti e i possibili del dialogo all’interno della conflittualità propria dell’esistenza a ogni livello, sia esso individuale o sociale. Una critica che non significa in alcun modo un rifiuto della possibilità di stabilire legami ma un tentativo di definire le condizioni necessarie allo sviluppo degli stessi, che spesso prescindono dal dialogo o addirittura lo rifiutano.
PUNTI DI FORZA
Le parole sono sempre state usate come grimaldelli, passe-partout, mantelli, specchietti per le allodole per illudere, sedurre, colonizzare, occupare. Questo purtroppo vale anche per il dialogo e gli autori ci aiutano a discernere il dialogo autentico da quello ingannatore.
DESTINATARI
Filosofo; studenti di filosofia; psicoanalisti; studenti di scienze umane; studenti di psicologia; grande pubblico.
AUTORI
- Miguel Benasayag (Buenos Aires, 1953) è un filosofo, psicoanalista ed ex guerrigliero argentino. Dopo la militanza attiva nell’ERP, in cui ha conosciuto anche la prigione e la tortura, si è dedicato, ispirato dall’antipsichiatria, alla clinica pedopsichiatrica e psicoanalitica, oltre che a un’intensa ricerca all’interfaccia tra epistemologia e biologia. È tra i fondatori del Collectif Malgré Tout in cui milita tuttora. Ha pubblicato numerosi libri, per ultimo Il ritorno dall’esilio. Ripensare il senso comune (Vita e Pensiero).
- Teodoro Cohen (Milano, 1997) è un giovane membro del Collectif Malgré Tout. Vive a Parigi dove ha conseguito un Master in filosofia. Con Miguel Benasayag ha pubblicato Cinque lezioni di complessità (Fondazione Feltrinelli) e, con il Collectif Malgré Tout, Piccolo Manifesto in tempi di pandemia.
Editore:
EDIZIONI PENSA MULTIMEDIA
Pagine:
144
Pubblicazione:
2023
ISBN:
9788867609321