In un contesto di guerra, può la poesia avere parole di pace? E queste parole possono servire a qualcosa?
E' la domanda che Roberto Russo di Graphe.it edizioni pone nel presentare l'ultima novità editoriale della vivace e originale casa editrice da lui diretta. La risposta, che non vogliamo sembri scontata, arriva non a parole ma con un libro, che è atto d'amore e di bellezza alla stesso tempo, gesto di solidarietà e di fraternità. Vorremmo allora che questo piccolo tesoro arrivasse in ogni libreria e poi entrasse in ogni casa per renderci tutti protagonisti attivi in questo gesto.
Come è nato questo libro ce lo racconta lo stesso Roberto Russo.
Il 15 agosto, mentre qui da noi ci apprestavamo a festeggiare il Ferragosto o, più religiosamente, la solennità dell'Assunta, dall'Afghanistan giungeva la notizia che i talebani avevano riconquistato Kabul. Quel giorno e gli altri a seguire i giornali diedero ampio risalto alla notizia e ne parlarono spesso come disfatta dell'Occidente.
In tutto quel clamore, Pietro Fratta – poeta e curatore di un laboratorio poetico – mi propone un'antologia poetica il cui ricavato sarebbe da donare a Emergency per le popolazioni afghane. Accettai subito e poi, pensandoci, ebbi una sorta di corto circuito: ma insomma, cosa potrà mai fare una raccolta di poesie dinanzi a una questione così grande?
Cuori a Kabul
Sono trascorsi oltre due mesi da quel 15 agosto e l'antologia è arrivata in libreria: ha per titolo Cuori a Kabul, ha la prefazione di Susanna Camusso, i testi di ventidue poetesse e poeti e il ricavato andrà per Emergency.
E sì, oggi più di ieri sono convinto che la poesia possa avere parole di pace.
Prima di tutto, questo libro contribuisce a non far calare il silenzio su quanto succede in Afghanistan. Inoltre, la poesia non è come la narrativa e ti obbliga a fermarti per riflettere: questo credo che manchi tanto alla nostra vita di ogni giorno, presa com'è da mille frenesie. Fermarsi. Interrogarsi. Provare a capire.
E senza dubbio è un libro che fa bene, visto che il ricavato sarà un aiuto concreto per chi vive a Kabul e in Afghanistan.
Cuori a Kabul è un libro di speranza. C'è stato un momento molto emozionante durante la lavorazione di questo testo. Agli inizi di settembre, a Roma, presso l'ospedale san Filippo Neri, è nata una bambina: è il primo parto in Italia di una donna afghana fuggita dall'inferno di Kabul. L'hanno chiamata Ghazal. Poesia. Anche ora mi vengono i brividi se ci penso…
Foto | Mohammad Rahmani via Unsplash