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Pochi giorni fa il direttore “ad interim” della Sala Stampa Vaticana, Alessandro Gisotti, ha annunciato che sarà suor Eugenia Bonetti, presidente dell’Associazione “Slaves no more”, a curare i testi per il Venerdì Santo al Colosseo. Riportiamo gli articoli di Vatican News.
Affidati a suor Eugenia Bonetti i testi per la Via Crucis
Le meditazioni della Via Crucis 2019 saranno dedicate alla sofferenza delle vittime della tratta di esseri umani. Papa Francesco ha, infatti, affidato la preparazione dei testi per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo a suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’Associazione “Slaves no more”. A riferirlo, in una dichiarazione, il direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti.
L’Associazione Slaves no more onlus (Mai più schiave) nasce il 29 dicembre 2012, su iniziativa di religiose e laici da tempo impegnati a vario titolo nella lotta al traffico di esseri umani e nella salvaguardia delle vittime. Presidente è suor Eugenia Bonetti, che da vent’anni si occupa di questo fenomeno che coinvolge migliaia di ragazze, soprattutto immigrate.
“Con questa associazione – spiega la missionaria della Consolata – vorremmo poter agire in modo ancora più efficace per prevenire e contrastare le violenze sulle donne e per combattere il fenomeno della tratta, lavorando in rete con altri gruppi, enti e associazioni sia in Italia che all’estero. (…) Quello del traffico di esseri umani si configura, infatti, come un fenomeno che tocca diversi Paesi di origine, transito e destinazione con cui vorremmo intensificare contatti e collaborazioni”.
L’Associazione Slaves no More persegue il fine esclusivo della promozione sociale, umana, civile, culturale e interculturale di donne e minori in situazioni di vulnerabilità e difficoltà, vittime di violenze, abusi, tratta e riduzione in schiavitù.
Racconterò il calvario delle vittime della tratta
La missionaria della Consolata racconta ai microfoni di Vatican News come ha accolto la richiesta di curare i testi per il Venerdì Santo al Colosseo
Dopo un iniziale momento di “imbarazzo”, mi sono resa conto che poteva essere “una grande opportunità”, “non per me, ma per le tante persone che in tanti anni abbiamo conosciuto, abbiamo aiutato, stiamo aiutando”, persone con le quali abbiamo condiviso un “calvario”. Sarà un’opportunità per far emergere il problema della tratta, per far comprendere “quanto dolore causiamo per la nostra indifferenza”: “non ci tocca più niente”, “non riusciamo più a vedere le persone dietro ai problemi”. Con queste parole suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’Associazione “Slaves no more”, racconta ai microfoni di Vatican News le prime emozioni dopo aver appreso che Papa Francesco ha scelto la sua decennale esperienza tra gli ultimi per le stazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo.
Cristo continua a soffrire sulle nostre strade
Suor Eugenia Bonetti ha vissuto 24 anni in Africa, ma riconosce che la “missione più dura, più umiliante e più scottante” l’ha vissuta nel suo Paese, in Italia, che si definisce “un Paese cristiano, cattolico” ma ha grandi “carenze umane” e persegue il “benessere e carriera” senza rendersi conto che queste cose “svuotano il cuore”. “Un cuore”, rimarca, “dovrebbe essere pieno di misericordia”, dovrebbe essere “capace di vedere la sofferenza altrui”, non di causarne di più. “Cristo soffre ancora oggi”, prosegue la missionaria della Consolata, “sulle strade delle nostre città”: “Lui è morto per noi, ma per darci il dono della Resurrezione”. Nelle meditazioni per la Via Crucis suor Eugenia Bonetti metterà i sogni spezzati di quanti hanno lasciato il proprio Paese in cerca di una vita migliore, per aiutare la famiglia, e invece hanno trovato criminali che li sfruttano. “La loro croce è pesante”, conclude, “noi vogliamo unirci a loro per sostenerli, ma soprattutto per spezzare gli anelli di questa catena di sfruttamento”.