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01/03/2019 MESSAGGIO QUARESIMA 2019 - Papa Francesco - No alla logica del tutto subito,

Pubblichiamo i due articoli comparsi su Vatican News sul messaggio di Papa Francesco per al Quaresima 2019. Il messaggio, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, è disponibile nelle migliori librerie. 


Conferenza di presentazione Messaggio del Papa per la Quaresima

Conferenza stampa di presentazione del Messaggio di Quaresima 2019 di Papa Francesco. Card. Turkson: le azioni dell'uomo hanno effetti sul destino della creazione 

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Essere rigenerati dal peccato ha conseguenze cosmiche, significa cambiare se stessi e il destino del creato. Lo spiegano i relatori alla Conferenza di presentazione delMessaggio di Quaresima 2019 di Papa Francesco: il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e il Sottosegretario, mons. Segundo Tejado Muñoz. Ad arricchire l'incontro, anche Alberto Piatti, Executive Vice President - Impresa Responsabile e Sostenibile di Eni che, con la sua testimonianza, vede nel Messaggio del Pontefice "un’opportunità importante per ripensare alla cultura del modo di fare impresa".

La logica del Messaggio

"L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio" è il titolo scelto da Francesco che si è ispirato alla Lettera ai Romani di San Paolo. "Il creato - spiega infatti il card. Turkson - ha come desiderio intensissimo, quello che si manifestino i figli di Dio" perchè, se redenti, "faranno del bene anche al creato".  La logica alla base del Messaggio 2019, prosegue ancora il porporato, è dunque questa: "La redenzione dell'umanità e la sua liberazione dal male e dal peccato esprimono la redenzione di tutta la creazione dalla maledizione e da tutti i mali che essa soffre a causa del peccato dell'umanità". 

L'abuso del creato è un peccato

Se le nostre azioni hanno ripercussioni sul destino del creato, significa che la redenzione ha il potere di cambiarne le conseguenze. Per il Prefetto, quando si parla di rigenerazione e redenzione dal peccato, si intende anche che l’ambiente e il futuro di quelli che verranno dopo di noi, potranno essere migliori.

Dove è tuo fratello?

"Dobbiamo cambiare costantemente direzione nella nostra vita per arrivare a questa Pasqua", spiega mons. Muñoz, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. "Credo che questo sia molto ben sottolineato attraverso le tre azioni che la Chiesa ha sempre predicato: il digiuno, l’elemosina e la preghiera. Ogni volta che noi affermiamo noi stessi creiamo una periferia - sottolinea usando una parola cara a Papa Francesco -  creiamo uno scarto, creiamo qualcuno che viene messo da parte, sia nella famiglia che nel lavoro o nella società. E quindi - conclude - la conversione non è altro che cominciare a guardare l’altro: 'Dov’è tuo fratello?' –  domanda Dio a Caino e 'dove sei tu?' –  domanda ad Adamo. Dove sei e dove è il tuo fratello sono la stessa domanda".

Fare impresa in modo nuovo 

Anche la Santa Sede, e in particolare il Dicastero guidato dal cardinale Turkson, sta aiutando l'Impresa Responsabile e Sostenibile di Eni a far dialogare le aziende dell’energia, gli investitori e gli stakeholder più importanti per combinare la grave povertà energetica che colpisce un miliardo e 100milioni di persone, con l'incremento (pari al 30%) della domanda di energia entro il 2030 e con le ripercussioni del cambiamento climatico. "Abbiamo già avuto un momento di confronto nel giugno dell’anno scorso - dichiara  Alberto Piatti - ed è in programma una nuova sessione nel prossimo giugno". " Devo dire che è un’opportunità importante per ripensare alla cultura del modo di fare impresa tenendo conto che siamo custodi di quel giardino che dovremmo lasciare, possibilmente, in condizioni migliori".


Papa Francesco: in Quaresima i cristiani vivano il travaglio della conversione

Reso noto il messaggio del Pontefice per la Quaresima 2019, sul tema: “L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio”. Il documento reca la data del 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi 

Barbara Castelli – Città del Vaticano

“Abbandoniamo l’egoismo, lo sguardo fisso su noi stessi, e rivolgiamoci alla Pasqua di Gesù; facciamoci prossimi dei fratelli e delle sorelle in difficoltà, condividendo con loro i nostri beni spirituali e materiali”. E’ uno dei passaggi chiave del messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2019. Partendo da un versetto della Lettera ai romani, il Pontefice ribadisce che il tempo che precede la Pasqua deve essere l’occasione per accogliere “nel concreto” nella propria vita “la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte”, attirando così “anche sul creato la sua forza trasformatrice”.

Digiuno, preghiera, elemosina

Se la Quaresima del Figlio di Dio “è stata un entrare nel deserto del creato per farlo tornare ad essere quel giardino della comunione con Dio che era prima del peccato delle origini”, i cristiani sono chiamati a “incarnare più intensamente e concretamente il mistero pasquale nella loro vita personale, familiare e sociale”, in modo speciale attraverso “il digiuno, la preghiera e l’elemosina”. Digiunare, scrive Papa Bergoglio, vuol dire rinunciare alla tentazione di “divorare” tutto per “saziare la nostra ingordigia”; pregare significa “saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io; e fare elemosina ci aiuta a “uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene”. Su questi binari, è possibile “ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore”: l’amore, unica sorgente della “vera felicità”.

Il “travaglio” della conversione

Il cammino verso la Pasqua, dunque, ci chiama “a restaurare il nostro volto e il nostro cuore di cristiani, tramite il pentimento, la conversione e il perdono”, una chiamata che coinvolge tutta la “creazione” a uscire “dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio”.

Questa “impazienza”, questa attesa del creato troverà compimento quando si manifesteranno i figli di Dio, cioè quando i cristiani e tutti gli uomini entreranno decisamente in questo “travaglio” che è la conversione.

La forza distruttiva del peccato

Nel documento, il Pontefice chiarisce che “se non siamo protesi continuamente verso la Pasqua, verso l’orizzonte della Risurrezione, è chiaro che la logica del tutto e subito, dell’avere sempre di più finisce per imporsi”. Una volta spezzata la “comunione con Dio”, si viene anche a “incrinare” il rapporto degli esseri umani con l’ambiente in cui sono chiamati a vivere, un giardino divenuto deserto.

Si tratta di quel peccato che porta l’uomo a ritenersi dio del creato, a sentirsene il padrone assoluto e a usarlo non per il fine voluto dal Creatore, ma per il proprio interesse, a scapito delle creature e degli altri.

Quando l’uomo decide di abbandonare “la legge di Dio”, “la legge dell’amore”, inevitabilmente si afferma “la legge del più forte sul più debole”.

Il peccato che abita nel cuore dell’uomo (cfr Mc 7,20-23) – e si manifesta come avidità, brama per uno smodato benessere, disinteresse per il bene degli altri e spesso anche per il proprio – porta allo sfruttamento del creato, persone e ambiente, secondo quella cupidigia insaziabile che ritiene ogni desiderio un diritto e che prima o poi finirà per distruggere anche chi ne è dominato.

 


 
fonte: www.vaticannews.va
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